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doppio esclamativo

| danilo giaffreda

Passeggiare per il cuore antico di Lecce, oggi, m’inebria di bellezza. L’esuberanza un po’ sfacciata del barocco, in contrasto con l’eleganza discreta di segreti cortili intravisti dietro austeri portoni, incalza a ogni angolo e mi lascia senza fiato!

Un esclamativo che si replica quando, abbandonato il mio colto vagabondare per irrefrenabile languore, m’imbatto in Doppiozero, recentissimo baluardo gourmet in città: l’interno, d’atmosfera studiatamente bohemien, è un mondo inatteso, luminoso e invitante, che sa di buono oltre che di bello.

Sa di buono perché, in sequenza, l’aria, dentro, profuma di pane appena sfornato, di formaggi e salumi selezionati tra il meglio che l’Italia non globalizzata produce e a fatica distribuisce, e di legno, quello che fascia il bancone e quello dei lunghi tavoli, vecchio, consunto, vissuto. Tavoli che, circondati da sedie d’ogni foggia ed epoca, tutte diverse una dell’altra, invitano a un desinare collettivo e a un piacere da condividere.

Oramai affamato, scelgo dalla carta un tagliere di salumi trans-italici e un “ciambotto” di verdure passate in forno con irresistibili olive pugliesi appassite in padella. Il vino, per ribadire l’extra-territorialità, è una Malvasia di Doro Princic ed è uno dei calici proposti giornalmente a rotazione, oggi in compagnia, per esempio, di tre rossi: due autoctoni, il Tofra Doppio Rosso di Scippa Stefanizzo e il Primitivo di Cantele, e il versatile Remole di Frescobaldi.

Cosa desiderare di più? La degustazione dei salumi, accompagnata dall’amabilità della Malvasia e chiusa in dolcezza da una fetta di rara – a queste latitudini – quanto irresistibile Torta Pistocchi, convince e conquista, specie se dalla vetrina su strada, nella luce del giorno, la materia del barocco esplode e prepondera.

Emporio Doppiozero, Via Paladini 2, Lecce

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