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la dodicesima volta

| danilo giaffreda

Non so se siano altrettante le volte che ci sono già stato, ma quelle cui allude il nome del locale sono quelle, leggiadre, in mattoni rossi, che dominano la sala e che da sole valgono la visita.

L’oste, patrone e chef Flavio Zanichelli viene dalla Refezione, una delle prime enclave gourmet milanesi in tempi di farfalle al salmone e vodka e filetti ai pepi d’ogni colore, e questa eredità di cucina dignitosa, buona e onesta, se l’è portata appresso in questa periferia no name assurta a notorietà per contiguità con la nuova Fiera e, presto, con lo strachiacchierato Expò.

L’incipit è una consolazione: una corroborante, sapida e cremosa minestra di fagioli e cotiche, piatto perfetto per una giornata segnata da cielo plumbeo, nebbia e pioggia battente, incessante. Si è deciso di accompagnarla con una doppio malto belga, una Maredsons, roba di carattere, che sposa bene ed esalta la mineralità del legume e delle verdure di sottofondo, e regala, per generosità di gradazione, un piacevole stato a cavallo tra l’euforia e lo stordimento.

Il secondo piatto è una rivelazione: le cappesante, dorate e accompagnate da un lieve dressage al balsamico tradizionale e da una casalinga giardiniera di verdure, perdono l’abituale delicatezza a cui le condannano gran parte delle interpretazioni “colte” e diventano insolitamente e piacevolmente aggressive, in sintonia perfetta con la minestra e la birra, quasi avessi azzeccato, in combutta con Flavio, una sorta di menù degustazione ispirato a una giornata uggiosa di medio inverno.

Il dessert è una consacrazione: la robiola di Roccaverano con marmellata di cipolle rosse è degna conclusione di una cena quasi perfetta fatta di sapore, colore e calore, e gratificata dall’ala protettiva dello chef a garantire coerenza e sapienza.

Non so se per una strana coincidenza questa mia di stasera, qui, sia la mia dodicesima volta ma, considerata la felice riuscita dell’evento, mi piace pensare, cabalisticamente, che lo sia.

Trattoria Dodicivolte, Via Larga 24, Mazzo di Rho (MI)

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